Dedicata al teatro di figura europeo e al lavoro del burattinaio Otello Sarzi, l'originale mostra-spettacolo organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani permette di ripercorrere il potenziale artistico ed educativo delle marionette e il loro utilizzo sia da parte dei principali rappresentanti delle Avanguardie, sia nelle forme rituali orientali.
Tra le numerose opere esposte - che offrono al visitatore un suggestivo percorso iconografico - si segnalano i costumi a grandezza naturale disegnati da Pablo Picasso per Parade e le creazioni di alcuni artisti futuristi, tra cui Ettore Prampolini e Fortunato Depero, per i quali le marionette esprimevano un’estetica macchinica, astratta e, dopo la devastazione della Prima guerra mondiale, utile a catturare la triste realtà dei soldati, amputati e mutilati, come illustrato da Sironi, Carrà e De Chirico.
Il precorso prosegue con un approfondimento sulla riscoperta da parte di Oskar Schlemmer del classico di Kleist Sul teatro delle marionette (1810), a seguito della quale le marionette, i giocattoli e i giochi per bambini divennero un elemento centrale della pratica del Bauhaus nella Weimar degli anni Venti: Paul Klee, Andor Weininger, Lothar Schreyer, Sophie Täuber Arp e Oskar Schlemmer. L’indagine si sposta quindi sull'avanguardia russa con Le marionette e la Rivoluzione. Quando Lenin e la moglie Natalia Krupskaya decisero di combattere l’analfabetismo e di formare il nuovo cittadino sovietico, capirono che l’uso delle marionette era l'ideale e, lavorando con artisti, architetti e scrittori di primo piano, figure come Natalia Sats, Samuil Marshak, El Lissitzky, Aleksandra Ekster, Nina Efimova sperimentarono così nuove forme di teatro per bambini.
Fino alla fine degli anni Venti, Vienna fu una delle capitali culturali europee e, insieme a Berlino, una fucina di creatività nell'arte, nel teatro, nella musica, nella filosofia e nelle scienze. Alla fine del XIX secolo, sull'onda dell'orientalismo, le classiche marionette giavanesi cominciarono ad apparire sulle scene europee. L'artista e illustratore austriaco Richard Teschner, in particolare, sviluppò l'arte della marionetta a bastone fino a raggiungere un punto culminante, che influenzò artisti da Parigi a Mosca. A raccontarlo in mostra la sezione Sogni dell'Estremo Oriente - Espressionismo viennese.
Infine, arricchiscono l'esposizione due teatrini da fiera, allestiti nelle sale a piano terra, all'interno dei quali vengono proposti spettacoli di animazione e utili spiegazioni sulle varie forme del teatro di figura.